Intorno alle tre questa notte
Ero ostaggio in un edificio in una
città sconosciuta.
Un poliziotto mi liberava e di corsa mi conduceva fuori.
Nel piazzale c'erano auto della polizia
e lampeggianti,
ma il poliziotto continuava a correre, io dietro di lui, oltre gli sbarramenti della polizia,
ma il poliziotto continuava a correre, io dietro di lui, oltre gli sbarramenti della polizia,
attraverso strade che costeggiavano edifici a due piani.
Correndo mi è sorto il
dubbio che chi mi accostasse non fosse un poliziotto,
ma qualcuno che
voleva farmi del male.
Ho provato senza successo a scappare da
lui.
L'ho disarmato, ma la pistola era un
giocattolo, sparavo e faceva click, click.
Nella colluttazione ha iniziato a
sfilare una piccola pistola vera dalla tasca interna della giacca,
ancora confezionata in una custodia di plastica.
Rideva.
Cercavo di disarmarlo e lui rideva
divertito.
Mi ha sparato nello stomaco.
_metafore