29/04/13
19/04/13
16/04/13
Sogno Numero 1
Intorno alle tre questa notte
Ero ostaggio in un edificio in una
città sconosciuta.
Un poliziotto mi liberava e di corsa mi conduceva fuori.
Nel piazzale c'erano auto della polizia
e lampeggianti,
ma il poliziotto continuava a correre, io dietro di lui, oltre gli sbarramenti della polizia,
ma il poliziotto continuava a correre, io dietro di lui, oltre gli sbarramenti della polizia,
attraverso strade che costeggiavano edifici a due piani.
Correndo mi è sorto il
dubbio che chi mi accostasse non fosse un poliziotto,
ma qualcuno che
voleva farmi del male.
Ho provato senza successo a scappare da
lui.
L'ho disarmato, ma la pistola era un
giocattolo, sparavo e faceva click, click.
Nella colluttazione ha iniziato a
sfilare una piccola pistola vera dalla tasca interna della giacca,
ancora confezionata in una custodia di plastica.
Rideva.
Cercavo di disarmarlo e lui rideva
divertito.
Mi ha sparato nello stomaco.
_metafore
15/04/13
formidabile equivoco
Molto lontano sulla carreggiata, lontano fin dove si poteva vedere, c'erano due punti neri, in mezzo, come noi, ma erano due tedeschi occupatissimi a sparare da un buon quarto d'ora.
Lui, il nostro colonnello, sapeva forse perché quei due là sparavano,
i tedeschi forse anche loro lo sapevano, ma io, veramente, non lo sapevo.
Per quanto lontano cercassi nella memoria, non gli avevo fatto niente io ai tedeschi.
Ero sempre stato molto gentile ed educato con loro.
Li conoscevo un po' i tedeschi, ero persino stato a scuola da loro, quando ero piccolo, dalle parti di Hannover.
Avevo parlato la loro lingua.
...
Via da lì adesso a tirarci nella colombarda, senza neanche venire a parlarci prima e nel bel mezzo della strada, ce ne correva parecchio, un abisso.
Troppa differenza.
La guerra insomma era tutto quello che non si capiva.
'Sta cosa non poteva andare avanti.
Gli era dunque capitato qualcosa di straordinario a quelli là?
Che non avevo intuito, io, per niente.
Non avevo dovuto accorgermene...
Non avevo mai cambiato sentimenti nei loro confronti.
Avevo come voglia malgrado tutto di cercare di capire la loro brutalità,
ma più ancora avevo voglia di andarmene, moltissimo, assolutamente,
tanto tutto quello mi sembrava all'improssivo come frutto di un formidabile equivoco.
cosmogonia
Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo
Applico alla vita
i puntini di sospensione
Che nell'incosciente
non c'è negazione
10/04/13
forte, con una mano spacca una montagna
"non conosce la paura
nè sa il dolore che cos'è
lotta, cade, si rialza
e sempre vincerà"
04/04/13
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